
Perché ti hanno detto “no”? Le cause più comuni di un finanziamento negato
Ricevere un rifiuto per una richiesta di prestito può essere frustrante, ma non è la fine del mondo.
Dietro ogni diniego c’è una valutazione precisa della tua affidabilità creditizia, che tiene conto di più fattori: storico dei pagamenti, reddito, esposizione debitoria, situazione lavorativa e presenza in banche dati come il CRIF.
Le motivazioni più frequenti sono:
- Ritardi nei pagamenti di altri finanziamenti o bollette
- Troppe richieste di credito ravvicinate
- Assenza di una storia creditizia
- Reddito non sufficiente o instabile
- Posizione lavorativa temporanea o non tracciabile
La buona notizia? La tua situazione può migliorare, spesso con azioni semplici e mirate.
1) Richiedi subito la tua situazione creditizia (CRIF e altre banche dati)
Il primo passo è sapere cosa sanno le banche su di te.
Richiedi gratuitamente la tua visura CRIF, oppure quella da altri Sistemi di Informazioni Creditizie (SIC) come Experian o CTC.
Potrai vedere:
- Se risultano ritardi nei pagamenti
- Se ci sono prestiti ancora aperti
- Se sei stato segnalato come “cattivo pagatore”
Spesso errori o dati non aggiornati possono penalizzarti. In questi casi puoi chiedere la correzione con apposita segnalazione.
Dove richiedere la visura CRIF: sul sito ufficiale www.crif.it, sezione “Conosci il tuo credito”.
2) Riduci l’esposizione debitoria prima di riprovare
Le banche valutano il cosiddetto rapporto rata/reddito: più hai rate attive (prestiti, carte revolving, finanziamenti auto), meno sarà facile ottenere nuova liquidità.
Cosa puoi fare:
- Estingui in anticipo eventuali piccoli prestiti in corso
- Unifica le rate con un prestito di consolidamento, se hai più finanziamenti aperti
- Evita di usare tutta la disponibilità delle carte di credito, perché anche i fidi sono considerati debiti
Una posizione più “leggera” agli occhi del sistema ti renderà un candidato più solido per nuove richieste.
3) Migliora la stabilità del tuo reddito
Le banche preferiscono clienti con entrate stabili e tracciabili. Se sei un lavoratore dipendente, avere un contratto a tempo indeterminato gioca a tuo favore. Ma se sei autonomo o atipico, puoi comunque agire.
Ecco come:
- Presenta più documenti possibili sul tuo reddito (CU, estratti conto, dichiarazioni)
- Se lavori con partita IVA, mostra almeno due anni di fatturato
- Evita mesi “deboli” per fare la richiesta (es. subito dopo un cambio lavoro)
In alternativa, valuta di presentare la domanda con un coobbligato o con un garante affidabile.
3) Aspetta il momento giusto per fare una nuova richiesta
Troppe richieste in poco tempo possono danneggiare il tuo profilo. Ogni domanda viene registrata nei sistemi creditizi e, se respinta, abbassa il tuo punteggio.
Consiglio:
- Evita di fare domande multiple a diverse banche contemporaneamente
- Dopo un rifiuto, aspetta prima di riprovare
- Nel frattempo, lavora sul miglioramento del tuo profilo (come stai facendo ora)
4)Costruisci o ricostruisci la tua reputazione creditizia
Se non hai mai avuto un prestito, o se hai avuto problemi in passato, può essere utile ricostruire uno storico positivo.
Alcuni strumenti utili:
- Chiedi un piccolo prestito personale e rimborsalo correttamente
- Utilizza il conto corrente in modo ordinato: entrate regolari, uscite controllate
Con il tempo, il tuo nome tornerà ad essere considerato affidabile e meritevole di credito.
In sintesi: cosa fare dopo un finanziamento rifiutato
- Controlla la tua posizione creditizia
- Sfoltisci i tuoi debiti attivi
- Documenta meglio il tuo reddito
- Evita richieste ravvicinate
- Costruisci uno storico solido e coerente
Hai ricevuto un rifiuto e non sai come muoverti? Ti aiutiamo noi di FinSenas.
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